Genere

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AMNESTY SALUTA IL “SÌ” ALLA PROTEZIONE DA ODIO E DISCRIMINAZIONE

Amnesty saluta il “sì” alla protezione da odio e discriminazione

Anche in Svizzera lesbiche, gay e bisessuali saranno finalmente protetti da odio e discriminazione. Con la maggioranza dei voti favorevoli, i votanti svizzeri hanno approvato l’estensione della norma penale antirazzismo per includere anche l’orientamento sessuale – secondo Amnesty un passo importante verso una protezione estesa dei diritti della comunità LGBTI*.

Negli ultimi anni la Svizzera ha perso posizioni nella classifica riguardo l’atteggiamento nei confronti della co- munità LGBTI*, collocandosi al 27esimo posto su 49 paesi europei. Questo anche perché la Svizzera rimaneva uno dei pochi paesi in Europa a non prevedere una legislazione specifica per la protezione dal hate speech nei confronti delle persone LGBTI*. La decisione presa oggi dall’elettorato svizzero modifica almeno in parte la situazione: le diffamazioni, gli appelli pubblici all’odio e alla discriminazione basati sull’orientamento sessuale saranno punibili, ma l’identità di genere purtroppo non è ancora coperta dalla norma penale estesa.

Amnesty si è impegnata nella campagna in favore del SI perché gli appelli pubblici all’odio e alla violenza, la denigrazione generalizzata e la discriminazione sono una violazione della dignità delle persone colpite e non un’espressione del diritto alla libertà di espressione. Le discussioni e le opinioni critiche, per esempio sulla questione del matrimonio omosessuale, non saranno influenzate dall’estensione dell’articolo penale – questo è stato perfettamente dimostrato dall’esperienza con la norma penale antirazzismo in vigore dal 1995.

Fonte: https://www.amnesty.ch/it/news/2020/svizzera-amnesty-saluta-il-201csi201d-alla-protezione-da-odio-e-discriminazione-omo-e-bi-sessuali


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Brochure: I Diritti delle persone LGBT* 1

Brochure: I Diritti delle persone LGBT*

Gabriela Giuria Tasville – Fondazione Diritti Umani

La Fondazione Diritti Umani di Lugano promuove la conoscenza ed il rispetto dei Diritti Umani, prevalentemente nella Svizzera Italiana, così come sono formulati nelle Convenzioni delle Nazioni Unite, nella Convenzione Europea per la salvaguardia dei Diritti Umani, nella Costituzione svizzera e nella Costituzione del Cantone Ticino. 

La promozione di pubblicazioni inerenti alla sfera dei Diritti Umani è un ottimo strumento per veicolare la divulgazione di conoscenze giuridiche, per la loro promozione sul nostro territorio ed in particolar modo per sostenere la protezione delle persone appartenenti ai gruppi vulnerabili.

Lo sviluppo di canali d’informazione per un’educazione al rispetto dei Diritti Umani e per una coscienza collettiva solidale, aperte al dialogo e alla cooperazione, sono elementi fondamentali per non lasciare spazio a forme di intolleranza e discriminazione.

“Tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali in dignità e diritti”. Così recita l’articolo 1 della Dichiarazione universale dei Diritti Umani, ma la narrazione della realtà di ogni giorno per tanti, troppi essere umani, dimostra la violazione di questo principio. 

La discriminazione imperante è un attacco al cuore del principio fondamentale secondo cui i Diritti Umani spettano a ciascun essere umano, senza distinzione alcuna.

La scrupolosa osservazione di come i Diritti Umani vengono riconosciuti è fondamentale, ma non basta. È necessaria l’azione di promozione dei diritti fondamentali e di costruzione di una cultura che veda nella loro tutela un elemento di rafforzamento dell’autorevolezza di chi ha responsabilità pubblica e non invece un limite al suo esercizio.

L’attuale percezione dei diritti fondamentali e delle libertà personali dovrebbe portare ad una maggiore apertura e tolleranza nei confronti dell’impostazione individuale della vita di ognuno di noi. Tuttavia, lo sviluppo storico non deve essere sopravvalutato e soprattutto non deve portare alla conclusione affrettata che oggi i diritti LGBT* siano ben riconosciuti e accettati da tutta la società. Ancora oggi nel quotidiano, si riscontrano diffidenza e rifiuto; la “diversità” è talvolta oggetto di scherno e persino di soprusi fisici.

In virtù di queste considerazioni, la Fondazione Diritti Umani, mediante la traduzione in italiano della Brochure sui diritti delle persone LGBT (“Droits des personnes LGBT”) della Law Clinic dell’Università di Ginevra e la relativa contestualizzazione giuridica per il Cantone Ticino, si prefigge di rispondere alle loro principali domande di carattere legale. Questo opuscolo può essere uno strumento utile anche per chiunque, a titolo personale o professionale, sia interessato a questo argomento. 

Inoltre, è fondamentale, ai fini degli obbiettivi delle pubblicazioni della Fondazione Diritti Umani, creare un ponte tra gli attori coinvolti in questa tematica che, grazie a questo opuscolo potranno confrontarsi su argomenti quali la protezione costituzionale delle persone LGBT*, i diritti dei minori nei confronti dei genitori e della scuola, i rapporti con la professione medica, i diritti nei rapporti di locazione, il regime delle unioni domestiche registrate e le sue differenze con il matrimonio civile, i diritti nei confronti della polizia, il diritto di espressione e di manifestazione.

Per concludere, un sentito ringraziamento va all’équipe della Law Clinic dell’Università di Ginevra per averci permesso di tradurre e adattare il suo opusculo. Esprimiamo riconoscenza al gruppo di lavoro che in Ticino, con il suo impegno e dedizione, ha reso possibile la realizzazione di questo encomiabile progetto che vuole essere un valido contributo nella costruzione di una cultura dei Diritti Umani più inclusiva e aperta.



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LA VIOLENZA SESSUALE RIGUARDA UNA DONNA SU CINQUE!

IN SVIZZERA LA VIOLENZA SESSUALE RIGUARDA UNA DONNA SU CINQUE!

Le violenze sessuali sono molto più diffuse in Svizzera di quanto lo si creda. Almeno una donna su cinque di un’età superiore ai 16 anni ha subito degli atti sessuali non consensuali e più di una donna su dieci ha avuto un rapporto sessuale contro la sua volontà. Questo l’esito di un’indagine rappresentativa condotta dall’istituto gfs.bern su mandato di Amnesty International e che ha coinvolto circa 4’500 donne.


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Io l'8 Ogni Giorno

Io l’8 Ogni Giorno

Siamo un gruppo di donne, apartito e aconfessionale, che lotta contro le discriminazioni di genere, contro il patriarcato e per costruire una società migliore per tutte e tutti.

Il nostro è un femminismo intersezionale, che vuole battersi per l’emancipazione di tutte le donne e non solo di una minoranza di noi.

  • Lottiamo contro la violenza maschile in tutte le sue forme.
  • Lottiamo contro le discriminazioni di genere, contro gli stereotipi sessisti.
  • Lottiamo nel mondo del lavoro.
  • Lottiamo nelle scuole.
  • Lottiamo nella sfera privata.
  • Lottiamo nelle strade.

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Presenza femminile nelle commissioni e nei gruppi di lavoro

Nel 2015 la Cancelleria dello Stato, tramite la Delegata per le pari opportunità, ha lanciato una campagna per favorire la partecipazione femminile nelle commissioni e nei gruppi di lavoro extraparlamentari del Canton Ticino. Le commissioni e i gruppi di lavoro extraparlamentari sono gruppi composti da specialiste e specialisti, che hanno il compito di consigliare e aiutare i politici a prendere decisioni su temi molto specifici che riguardano tutti i settori dell’Amministrazione cantonale. La loro istituzione avviene su decisione del Consiglio di Stato, che nel 2019 dovrà procedere al loro rinnovo sostituendo i membri uscenti e coloro che hanno accumulato 12 anni di attività.


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Campagna per i 50 anni dall’introduzione del diritto di voto alle donne in Ticino

Il 19 ottobre 1969, il 63% degli uomini ticinesi votarono a favore dell’introduzione del suffragio femminile in materia cantonale.

In occasione del 50° anniversario dall’introduzione del diritto di voto alle donne, la Commissione consultiva per le pari opportunità fra i sessi, in collaborazione con la Delegata per le pari opportunità e diverse Associazioni femminili ticinesi, lancia una campagna della durata di un anno, scandita da una serie di eventi proposti tra il 19 ottobre 2018 e il 19 ottobre 2019.


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Premio ERMIZA

Pari opportunità nei media Radio e TV della Svizzera italiana

Con questo premio la Commissione consultiva per le pari opportunità, grazie al sostegno di alcune associazioni femminili, intende sensibilizzare e promuovere presso le redazioni radiofoniche e televisive un’attenzione maggiore rispetto alle tematiche di genere per superare pregiudizi e stereotipi anacronistici rispetto agli obiettivi di pari opportunità e alla realtà presente.


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La violenza domestica

La violenza domestica è una realtà quotidiana che può colpire chiunque. Il primo studio svizzero su questo problema, pubblicato nel 1997, ha rivelato che una donna su cinque ha subito almeno una volta nel corso della vita atti di violenza fisica o sessuale da parte del partner.

La violenza domestica può manifestarsi in diverse forme (fisica, sessuale e psichica), denominatore comune è il fatto che viene commessa nello spazio privato e che tra le persone interessate sussiste un legame affettivo e una dipendenza che può assumere varie connotazioni.

La violenza domestica, oltre ad avere conseguenze devastanti su chi ne è direttamente coinvolto, ha ripercussioni anche sulla società in termini di problemi di sicurezza, di sanità pubblica e di costi.

Dalla metà degli anni 1990 sono stati avviati in varie città della Svizzera i cosiddetti progetti d’intervento contro la violenza domestica. Tramite misure coordinate e un’efficace collaborazione fra servizi statali e privati, essi si prefiggono di proteggere meglio le vittime delle violenze domestiche.
I progetti d’intervento si fondano sulle esperienze raccolte in altri Paesi con iniziative analoghe, in particolare sul progetto “Domestic Abuse Intervention” di Duluth nello Stato americano del Minnesota.

Gli obiettivi principali di un progetto d’intervento sono:

  • Fermare la violenze
  • Proteggere le vittime
  • Responsabilizzare gli autori dei reati

Informazioni utili

Fonte: https://www4.ti.ch/can/sgcds/pari-opportunita/violenza-domestica/la-violenza-domestica/


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Servizi giuridici del Canton Ticino, pari opportunità, parità nella vita professionale

La Legge federale sulla parità dei sessi (LPar)

La Legge federale sulla parità dei sessi (LPar), entrata in vigore nel 1996, ha per obiettivo la promozione della parità fra donne e uomini nella vita professionale.

Le discriminazioni delle donne nel mondo del lavoro sussistono ancora, in particolare quelle salariali. Da statistiche ufficiali si rileva come nell’economia privata le donne ricevono in media un salario del 21.9% più basso rispetto agli uomini.

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Materiale della Confederazione sul tema della violenza domestica con modulo per segnalazione

In Svizzera esiste un numero considerevole di materiali informativi e di lavoro sulla prevenzione, l’intervento e il dopo-intervento in caso di violenza domestica.

Il toolbox Violenza domestica consente di accedere a questa ampia raccolta di materiali di provata utilità sul tema della violenza nei rapporti di coppia, comprendente guide, opuscoli, check list, promemorie, materiali didattici, lettere modello, moduli e altro ancora.

La banca dati centrale è concepita come uno strumento di lavoro destinato a specialisti confrontati con vittime o autori di violenza. Il suo scopo è consentire un trasferimento di conoscenze rispettoso delle risorse e basato su un approccio interdisciplinare, e nel contempo promuovere lo sfruttamento di sinergie.

Lanciando una ricerca mirata nell’apposita maschera l’utente accede in modo rapido e semplice ai materiali disponibili sul tema richiesto.

Modulo segnalazione documenti (DOC, 24 kB, 25.01.2017)

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