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26 giugno : giornata internazionale per le vittime della tortura

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26 giugno : giornata internazionale per le vittime della tortura

26 giugno : giornata internazionale per le vittime della tortura

Le organizzazioni non governative stimano che siano più di 50.000 le vittime ancora registrate ogni anno

Tortura, una parola agghiacciante che sembra appartenere ai secoli scorsi. E’ invece un atto tuttora presente in molti Stati del mondo, praticato in sordina con il fine di estorcere confessioni attraverso la sofferenza fisica e psichica. La tortura è un crimine sancito dal diritto internazionale, presente nella Dichiarazione Universale dei Diritti umani, secondo la quale “nessun individuo potrà essere sottoposto a tortura, a trattamenti o a punizioni crudeli, inumani o degradanti”. Non solo, ma è anche oggetto della Convenzione contro la tortura, entrata in vigore nel 1987 e ratificata, ad oggi, da più di 160 Paesi. Purtroppo tutte le organizzazioni non governative che sorvegliano e lottano per il rispetto dei diritti umani sono concordi nel denunciare la pratica della tortura anche in Paesi firmatari della Convenzione : stimano infatti che siano più di 50.000 le vittime registrate ogni anno.


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Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sessuale nei conflitti armati

Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sessuale nei conflitti armati

Il 19 giugno si celebra la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sessuale nei conflitti armati, voluta dalle Nazioni Unite per combattere questo crimine brutale, che colpisce principalmente donne e ragazze, ma che viene perpetrato anche contro uomini e ragazzi. Nel suo ultimo rapporto su questo dramma, il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha ricordato l’importanza della Risoluzione 1325 (2000), la prima risoluzione in assoluto che menziona esplicitamente l’impatto della guerra sulle donne ed il contributo delle stesse nella risoluzione dei conflitti per una pace durevole.

La pandemia, purtroppo, ha messo in evidenza l’insufficienza dei progressi raggiunti, spesso a fatica, in questo campo e ha amplificato la disuguaglianza di genere, che spesso è una delle cause alla radice della violenza sessuale nei conflitti armati, ma anche in tempo di pace. Come ha rimarcato Guterres, quanto accaduto in Etiopia, durante il conflitto nel Tigray, testimonia come la violenza sessuale sia ancora utilizzata come “una tattica di guerra e tortura” in quei contesti in cui si sovrappongono crisi umanitaria e di sicurezza.

Sebbene molti sforzi in questo senso siano stati fatti, come la creazione di un apposito ufficio del Segretariato Generale delle Nazioni Unite per la violenza sessuale associata a situazioni di conflitto e di un network di agenzie internazionali impegnate su programmi paese specifici, il fenomeno continua di fatto ad essere sottostimato, complice anche il senso di vergogna che impedisce alle vittime e ai sopravvissuti di denunciare quello che hanno subito, rendendo di conseguenza molto difficile la raccolta dei dati per ogni teatro di conflitto.

A livello internazionale sempre più si sta rafforzando un movimento di opinione, nato dalla società civile, per contrastare in tutti i modi possibili questo crimine e per sostenere le vittime da esso causate.

Fonte: https://www.adnkronos.com/giornata-internazionale-per-leliminazione-della-violenza-sessuale-nei-conflitti-armati_6UFxzclzME3JgWHeoSX5ad?refresh_ce

https://unipd-centrodirittiumani.it/it/news/Nazioni-Unite-Giornata-internazionale-contro-la-violenza-sessuale-nei-conflitti-armati/5217


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La Terra deve essere al centro di qualunque nostra pianificazione

La Terra deve essere al centro di qualunque nostra pianificazione

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Messaggio del Segretario Generale per la Giornata Mondiale contro la Desertificazione e la Siccità

 “L’umanità sta conducendo una guerra contro la natura, incessante e autolesionista.

Si impoverisce la biodiversità mentre aumenta la concentrazione di gas a effetto serra, e l’inquinamento è ormai ovunque, dalle isole più remote alle vette più impervie.

Dobbiamo fare pace con la natura.

La terra può essere il nostro migliore alleato. Ma è una terra che soffre.

Il degrado del suolo causato dal cambiamento climatico e dall’espansione di agricoltura, città e infrastrutture minaccia il benessere di 3,2 miliardi di persone.

Esso danneggia la biodiversità e permette l’insorgere di malattie infettive quali il COVID-19.

La riconversione di terre degradate permetterebbe di rimuovere il carbonio dall’atmosfera e aiuterebbe comunità vulnerabili ad adattarsi al cambiamento climatico. Ciò potrebbe inoltre generare 1400 miliardi di dollari aggiuntivi in termini di produzione agricola annuale.

L’aspetto migliore è che tale riconversione è semplice, economica e accessibile a tutti.

Si tratta di uno dei modi più democratici e favorevoli ai poveri di accelerare il progresso verso il conseguimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.

Quest’anno segna l’avvio del Decennio ONU sul Ripristino degli Ecosistemi.

In occasione di questa Giornata, mettiamo la terra al centro di qualunque nostra pianificazione.”

La Svizzera e la lotta alla desertificazione

Nel 1996, la Svizzera ha ratificato la «United Nations Convention to Combat Desertification» (UNCCD), la Convenzione dell’ONU per la lotta alla desertificazione, lanciata nel 1994 dopo il vertice della Terra di Rio de Janeiro.

Circa un quarto della superficie della Terra si deve confrontare con il problema della siccità, e delle sue conseguenze quali carestia, povertà e movimenti di migranti.

La Svizzera è attiva nel campo della lotta alla desertificazione fin dagli anni 80, attraverso l’aiuto allo sviluppo che mira a innescare processi sostenibili e gestibili autonomamente.

L’aiuto allo sviluppo si basa sulla collaborazione con autorità locali, istituzioni, organizzazioni non governative (ONG) e direttamente con la popolazione locale.
Andri Bisaz, della Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC), l’organismo ufficiale svizzero di aiuto allo viluppo, è responsabile per i contatti della DSC con la Commissione per la lotta contro la desertificazione.
«Per la giornata internazionale non ci sono azioni particolari. Ma ovviamente continuiamo a impegnarci contro la desertificazione nell’ambito dei nostri progetti», conferma Bisaz.

Tra il 1997 e il 2000, la DSC ha speso quasi 166 milioni di franchi per la cooperazione bilaterale. Fondi che sono andati in Africa (nella misura del 43 percento), in Asia (38 percento) e nell’America centrale (19 percento).

Fonte: https://unric.org/it/messaggio-del-segretario-generale-per-la-giornata-mondiale-contro-la-desertificazione-e-la-siccita/

https://www.swissinfo.ch/ita/lotta-contro-la-desertificazione/3362518

Fonte immagine : https://www.efanews.eu/resource/13912-suolo.html


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Lavoro minorile, nel mondo 152 milioni di bambini vittime dello sfruttamento

Lavoro minorile, nel mondo 152 milioni di bambini vittime dello sfruttamento

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Save The Children li defininisce “Piccoli schiavi invisibili”. Nel mondo ci sono ancora oggi 152 milioni i bambini vittime di lavoro minorile. Metà di essi, 73 milioni, sono costretti in attività di lavoro pericolose che mettono a rischio la salute, la sicurezza e il loro sviluppo morale. Sono vittime di sfruttamento sessuale, lavorativo o accattonaggio forzato. 

In tutto il mondo la crisi innescata dal Covid-19 ha peggiorato la situazione del lavoro minorile. Per questo l’Organizzazione Internazionale del Lavoro, in collaborazione con il partenariato mondiale dell’Alleanza 8.7, ha lanciato il 2021 Anno internazionale per l’eliminazione del lavoro minorile. L’obiettivo di questa iniziativa è quello di incoraggiare azioni legislative e politiche finalizzate a prevenire e contrastare il minorile nel mondo. La risoluzione che proclama il 2021 come Anno internazionale per l’eliminazione del lavoro minorile è stata adottata all’unanimità dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2019 per sollecitare i governi ad adottare le misure necessarie per promuovere il lavoro dignitoso e raggiungere l’Obiettivo 8.7 previsto dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile. Tale obiettivo chiede agli Stati membri di adottare misure immediate ed efficaci per eliminare il lavoro forzato, porre fine alla schiavitù moderna e alla tratta di esseri umani, garantire la proibizione e l’eliminazione delle forme peggiori di lavoro minorile (compreso il reclutamento e l’uso di bambini-soldato) e di porre fine al lavoro minorile in tutte le sue forme entro il 2025.

Fonte: https://www.repubblica.it/economia/2021/03/01/news/lavoro_minorile_nel_mondo_152_milioni_di_bambini_vittime_dello_sfruttamento-289742007/#:~:text=Nel%20mondo%20ci%20sono%20ancora,sessuale%2C%20lavorativo%20o%20accattonaggio%20forzato


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Giornata Mondiale dell’Ambiente 2021: serve un’azione urgente per il ripristino dell’ecosistema

Giornata Mondiale dell’Ambiente 2021: serve un’azione urgente per il ripristino dell’ecosistema

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Dalla prima Giornata Mondiale dell’Ambiente nel 1974, l’evento è cresciuto fino a diventare una piattaforma globale per la sensibilizzazione pubblica sul tema dell’ambiente in oltre 100 Paesi.

La Giornata Mondiale dell’Ambiente 2021 è ospitata dal Pakistan e ha come tema il “Ripristino dell’Ecosistema” nell’ambito della campagna “Reimagine. Recreate. Restore.” Quest’anno, la Giornata servirà anche per il lancio ufficiale del Decennio delle Nazioni Unite per il Ripristino dell’Ecosistema 2021-2030. Gli hashtag ufficiali della Giornata sono #GenerationRestoration e #WorldEnvironmentDay.

Ripristino dell’Ecosistema

Quest’anno, la Giornata Mondiale dell’Ambiente sollecita un’azione urgente per far rivivere i nostri ecosistemi danneggiati.

Gli esseri umani stanno perdendo e distruggendo le fondamenta della propria sopravvivenza a un ritmo allarmante. Più di 4,7 milioni di ettari di foreste (pari a un’area più grande della Danimarca) vengono persi ogni anno.

Di conseguenza, la perdita dell’ecosistema sta privando il mondo di pozzi di assorbimento del carbonio come le foreste e le torbiere. Le emissioni globali di gas serra sono cresciute per tre anni consecutivi e il pianeta è sulla strada verso un cambiamento climatico potenzialmente catastrofico.

Riducendo l’habitat naturale per la fauna selvatica, abbiamo creato le condizioni ideali per il diffondersi degli agenti patogeni, compresi i coronavirus, come dimostrato dal COVID-19.

Fonte: https://unric.org/it/giornata-mondiale-dellambiente-2021-serve-unazione-urgente-per-il-ripristino-dellecosistema/


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Legge terrorismo, il giurista Schweizer: ‘Sono disgustato’

Legge terrorismo, il giurista Schweizer: ‘Sono disgustato’

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Ha vigilato per anni sugli abusi dei servizi segreti. Secondo lui la legge in votazione il 13 giugno apre la porta ad arbitri senza precedenti

«Sono inorridito». Il professor Rainer Schweizer osserva da una vita i conflitti tra libertà personale e poteri di polizia, e dopo aver setacciato il testo della nuova legge contro il terrorismo non usa mezzi termini: «Questa legge conferisce poteri esorbitanti ai servizi segreti e alla Fedpol, poteri di intervento preventivo svincolati dal controllo immediato di ogni altra autorità». Un’opinione particolarmente pesante, sapendo che il professore emerito di Diritto pubblico è stato dal 1993 al 2006 presidente della Commissione federale per la protezione dei dati. Trattando decine di ricorsi ha quindi visto coi suoi occhi errori e abusi del ‘Servizio delle attività informative’ (Sic), che ora teme possano moltiplicarsi.

Ricapitolando: la legge conferisce a queste autorità la possibilità di obbligare i sospetti terroristi a colloqui preventivi e/o periodici, di limitarne la libertà di movimento e viaggio e di espellerli se sono stranieri. Il tutto a partire dai 12 anni e senza l’autorizzazione di un giudice, necessaria solo per arresti domiciliari. Cosa potrebbe andare storto?

Intanto, parlo per esperienza: il lavoro di sorveglianza dei cittadini da parte del Sic è stato sempre molto discutibile, perfino prima che vi si aggiungesse l’intervento nella sfera digitale. Anche senza scomodare grandi scandali come quello delle schedature, ho dovuto riscontrare molte volte la raccolta di informazioni sbagliate o fasulle, gli scambi di dossier, un modo di procedere irrispettoso del diritto. Mi è capitato ad esempio di chinarmi due volte sullo stesso caso e vedermi presentati due faldoni completamente diversi, o di constatare l’osservazione di persone che non c’entravano assolutamente nulla col terrorismo: un avvocato ‘colpevole’ solo di avere difeso degli imputati delle Brigate Rosse era ancora schedato e sorvegliato dopo un quarto di secolo; i dati di una persona con immunità diplomatica sottratti illegalmente sono finiti nelle mani del Sic che li ha usati per anni, anche dopo che la procuratrice federale Carla Del Ponte ne aveva disposto la distruzione. È legittimo temere che a maggiori poteri corrisponderanno maggiori abusi.

Fonte: https://www.laregione.ch/svizzera/svizzera/1514988/legge-sic-terrorismo-abusi-anni-stato-schweizer