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10 dicembre 2022 – Proteggere i nostri diritti fondamentali, quali possibilità per il Cantone Ticino?

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10 dicembre 2022 - Proteggere i  nostri diritti fondamentali, quali possibilità per il Cantone Ticino? 3

10 dicembre 2022 – Proteggere i nostri diritti fondamentali, quali possibilità per il Cantone Ticino?

Giornata Internazionale dei Diritti Umani

Proteggere
i nostri diritti
fondamentali

Quali possibilità per il Cantone Ticino?

Sabato 10 dicembre, 8.30 - 13.00 Auditorium USI Lugano

10 dicembre 2022 - Proteggere i  nostri diritti fondamentali, quali possibilità per il Cantone Ticino? 4

Il federalismo può avere un impatto positivo sulla realizzazione dei Diritti Umani, ma può anche rendere la loro attuazione più difficile.

Nel migliore dei casi, i Cantoni sviluppano approcci innovativi all’attuazione dei Diritti Umani, li sperimentano e ispirano altri Cantoni con il loro approccio.

Come si possono rafforzare queste dinamiche positive?

Una revisione periodica, in base alla quale i Cantoni sarebbero in grado di valutare l’attuazione dei Diritti Umani da parte dell’altro, sulla falsariga del modello dell’Esame Periodico Universale (EPU) delle Nazioni Unite, potrebbe contribuire a rafforzare i Diritti Umani in Svizzera?

L’Assemblea Generale dell’ONU ha creato l’Esame Periodico Universale (EPU) per contribuire alla diffusione di “buone pratiche” e per innescare processi di apprendimento, sia da parte dello Stato in esame che dello Stato stesso.

Questo approccio potrebbe essere applicato in modo vantaggioso nello Stato federale svizzero?

Sono necessari nuovi meccanismi per assicurare che gli obblighi derivanti dal diritto internazionale siano meglio percepiti e attuati dai Cantoni?

In questa conferenza pubblica, organizzata congiuntamente dalla Fondazione Diritti Umani, supportata dall’USI e da organizzazioni della Società Civile nazionali e locali, vogliamo discutere l’idea di un “EPU Svizzera” con i rappresentanti del Cantone, del mondo accademico e della Società Civile. L’evento offrirà anche l’opportunità di presentare gli sforzi che alcuni Cantoni compiono per l’attuazione degli obblighi internazionali per il rispetto concreto dei diritti fondamentali.

Cos'è l'EPU?

L’Esame Periodico Universale (EPU) è volto a migliorare l’attuazione dei Diritti Umani nel mondo. A tale scopo, gli Stati membri del Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite partecipano a un dialogo tra pari che permette loro di esaminarsi reciprocamente e di rivolgersi l’un l’altro raccomandazioni. Nel novembre 2017, la Svizzera ha sostenuto tale esame per la terza volta.

L’impegno della Svizzera (e dei Cantoni)
per proteggere i diritti fondamentali

L’impegno della Svizzera (e dei Cantoni) per proteggere i diritti fondamentali

I diritti fondamentali in Svizzera sono garantiti dalla Costituzione e da una serie di convenzioni internazionali che il nostro Paese ha sottoscritto. Nello specifico la Svizzera ha sottoscritto diverse convenzioni internazionali che toccano tutti gli ambiti della società:

  • Patto ONU I sui diritti economici, sociali e culturali (es.: diritto al lavoro, diritto allo sciopero, diritto alla protezione della famiglia, diritto all’istruzione)
  • Patto ONU II sui diritti politici e civili che includono il diritto alla partecipazione alla vita democratica e all’esercizio dei diritti politici
  • Convenzione internazionale contro la discriminazione razziale
  • Convenzione sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti della donna
  • Convenzione contro la tortura ed altre pene o trattamenti crudeli
  • Convenzione sui diritti del fanciullo per tutelare i giovani di età inferiore ai 18 anni
  • Convenzione sui diritti delle persone con disabilità
  • Convenzione internazionale per la protezione di tutte le persone dalla sparizione forzata

L’applicazione e il rispetto di queste convenzioni è di competenza della Confederazione, assieme ai Cantoni e in maniera minore ai Comuni. L’EPU è un nuovo strumento che ha come obiettivo il monitoraggio dell’applicazione e rispetto delle convenzioni internazionali.

Raccomandazioni per rafforzare la protezione
dei diritti fondamentali nel Cantone Ticino

Raccomandazioni per rafforzare la protezione dei diritti fondamentali nel Cantone Ticino

In generale, ogni qualvolta il Parlamento federale ratifica una convenzione internazionale per la protezione di determinati diritti fondamentali, la vigilanza sull’applicazione viene affidata ai tribunali. Ciò significa però intervenire soltanto al termine del processo di applicazione. Le persone più vulnerabili e bisognose di protezione non dispongono dei mezzi finanziari e delle competenze per rivolgersi ai tribunali, tanto più se devono affrontare un percorso che può durare parecchi anni. Per migliorare la protezione dei diritti fondamentali, bisogna ancorarne i principi nella società e responsabilizzare la popolazione e le istituzioni pubbliche. Ciò implica una revisione generale delle norme cantonali e delle prassi applicate da parte di tutti gli uffici del Cantone e dei Comuni. Un ruolo chiave nel monitoraggio e nell’esame dell’applicazione delle convenzioni potrebbe essere affidato ad un Ombuds(wo)man cantonale, prevedendo nel contempo una competenza esplicita di vigilanza superiore al Gran Consiglio ticinese che ne riferisca mediante rapporti annuali.

Proteggere i nostri diritti fondamentali

Quali possibilità per il Cantone Ticino?

Giornata Internazionale dei Diritti Umani

Lugano, 10 dicembre 2022

Auditorium dell’Università della Svizzera italiana (USI), 8.30-13.00

Programma

8.30Accoglienza partecipanti
9.00Apertura della giornata con i saluti di Federica De Rossa, Professoressa straordinaria e Direttrice dell’Istituto di diritto IDUSI, USI e di Paolo Bernasconi, Prof. Dr. h.c. Fondazione Diritti Umani
9.15Il modello ticinese: programma cantonale sui Diritti dell’infanzia
Raffaele De Rosa, Direttore del Dipartimento della Sanità e della Socialità
9.45Cos’è l’EPU (Esame Periodico Universale)? L’importanza del processo EPU
Milena Costas Trascasas, consulente e ricercatrice, membro del Comitato Consultivo del Consiglio di Diritti Umani de l’ONU.
10.15Pausa caffè
10.45Esempio pratico della procedura cantonale EPU Cantone Ginevra
Léa Winter, Fian Suisse ONG Piattaforma Human rights.ch e membro del gruppo di lavoro EPU del Cantone Ginevra
11.10Obblighi internazionali e empowerment locale
Greta Gysin, Associazione Punto Zero
11.30Tavola rotonda ~ Con possibilità di interventi dal pubblico
Esame Periodico Universale: Quali possibilità per il Cantone Ticino?
Marco Galli, capo Ufficio del sostegno a enti e attività per le famiglie e i giovani (DSS)
Bruno Balestra, Associazione Uniti dal Diritto
Lara Bedolla, Vice-Presidente Associazione consumatrici e consumatori della Svizzera italiana – ACSI
Alicia Giraudel, Amnesty International Sezione svizzera
Ilario Lodi, Direttore Pro Juventute Svizzera italiana
12.30Conclusione e prospettive

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Giornata internazionale contro la violenza sulle donne 2022

25 novembre - Insieme contro la violenza sulle donne

“Non ci siamo tutte, manca una di noi”

Lugano, 18 novembre 2022 – In Svizzera si stima che il 40% delle donne (circa due donne su 5) subisce o ha subito violenza fisica o psicologica nel corso della sua vita. In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne 2022, Amnesty International con il proprio gruppo DAISI – Donne Amnesty International della Svizzera Italiana – e Fondazione Diritti Umani Lugano tornano ad agire insieme e ad essere presenti sul territorio con la campagna “Non ci siamo tutte, manca una di noi”.

La sensibilizzazione viaggia con la popolazione

A partire da lunedì 21 novembre la campagna di sensibilizzazione “Non ci siamo tutte, manca una di noi” sarà presente a bordo di mezzi di trasporto pubblici in diverse regioni del Cantone: Trasporti Pubblici Luganesi, Ferrovie Autolinee Regionali Ticinesi FART, Autopostale Bellinzona e dintorni e Autolinee Mendrisiensi.

La campagna “Non ci siamo tutte, manca una di noi” vuole ricordare simbolicamente la donna che quel giorno non può essere presente e muoversi liberamente sul territorio per svolgere le attività del quotidiano perché relegata in casa in seguito a una violenza fisica e/o psicologica o perché ospedalizzata o addirittura uccisa durante un episodio di violenza.

Una campagna internazionale

I cartelli informativi (vedi fotografia allegata) riprendono il colore arancione della campagna di sensibilizzazione delle Nazioni Unite, “16 giorni di attivismo contro la violenza sulle donne”. Il periodo dal 25 novembre al 10 dicembre è stato scelto dall’ONU per creare un legame simbolico tra la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne (25 novembre) a quella dei Diritti umani (10 dicembre), e creare presa di coscienza tra la popolazione.

La campagna per i 16 giorni di attivismo contro la violenza sulle donne di Amnesty International e Fondazione Diritti Umani Lugano si concluderà proprio in occasione della Giornata internazionale dei Diritti Umani, con il convegno sui Diritti Fondamentali che si terrà il 10 dicembre 2022 all’Auditorium USI a partire dalle 9.00. (seguirà comunicazione).

Con l’azione “Non ci siamo tutte, manca una di noi” Amnesty International Svizzera, il suo gruppo DAISI e Fondazione Diritti Umani Lugano, vogliono sensibilizzare il maggior numero di persone al tema della violenza domestica portando i contatti utili direttamente tra le persone in viaggio attraverso il Ticino.

Numeri utili

Sui manifesti affissi in bus e autopostali è infatti ben visibile un codice QR che permette di visualizzare una pagina web che raccoglie i principali numeri utili della Svizzera Italiana ai quali rivolgersi per ottenere aiuto in caso di violenza domestica. Questi contatti figurano anche per esteso sul verso del manifesto, così da poter essere facilmente e discretamente fotografati da chiunque possa ritenere utile avere sempre a portata di mano queste informazioni, per condividerle con un’amica potenzialmente a rischio o semplicemente per avere la sicurezza di sapere chi chiamare in caso di necessità.

“Le 717 infrazioni in ambito domestico registrate dalla Polizia cantonale nel 2021 non lasciano spazio ai dubbi: la violenza domestica, che nella maggior parte dei casi colpisce le donne, è una realtà anche in Ticino,” afferma Gabriela Giuria, responsabile Fondazione Diritti Umani Lugano e attivista DAISI, “Sappiamo che per le vittime chiedere aiuto può essere estremamente difficile, dal profilo pratico e psicologico. Se la campagna “Non ci siamo tutte, manca una di noi” farà si che una donna in difficoltà chieda sostegno avremo raggiunto il nostro obiettivo.”

La violenza sulle donne ha mille volti. Impara a riconoscerli!

Violenza fisica: non si parla solo di gravi percosse ma anche di strattoni, sberle e negazione della libertà.

Violenza sessuale: qualsiasi atto sessuale che avviene senza il tuo consenso esplicito, anche da parte del tuo partner, è una forma di violenza! Il tuo corpo è solo tuo e nessuno ha il diritto di violarlo!

Violenza psicologica: insulti, denigrazione, coercizione, ma anche più semplicemente venir sminuite e attaccate sulle proprie insicurezze come l’aspetto fisico, l’intelletto o la simpatia. Dover chiedere al partner il permesso di uscire con le amiche è una forma di violenza!

Violenza economica: qualsiasi comportamento che arreca un danno economico alla persona, come non poter esercitare una professione, avere un accesso ristretto alle risorse finanziarie della coppia o non ricevere i dovuti alimenti in caso di separazione.

La violenza sulle donne è una sconfitta per tutti!

La violenza contro le donne è una violenza contro la società intera. È un problema che riguarda tutti:  oggi ne è vittima la tua vicina, domani potrebbe toccare a tua figlia. Bisogna sviluppare una cultura di prevenzione e sensibilizzazione, e insegnare alle nuove generazioni l’importanza del rispetto e dell’ingiustizia del sistema patriarcale che permette tutt’oggi tali atrocità. Soltanto unendoci potremo sradicare la violenza sistematica contro le donne!

È parlandone che ti puoi salvare!

Solo 1 donna su 5 riporta i casi di violenza subiti. Spesso abbiamo paura che denunciando i fatti, diventiamo ancora più vulnerabili alla violenza. Ma è solo informando i nostri cari, le nostre amiche e chiedendo aiuto alle associazioni ed enti specializzati che potremo metterci in salvo!


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osservatorio agor@ ~ insieme contro l'odio online 1

osservatorio agor@ ~ insieme contro l’odio online

A proposito della comunicazione sul web, si è spesso parlato di agorà virtuale – in analogia con la grande piazza greca dove la popolazione si incontrava per discutere – e di una partecipazione diffusa alla discussione pubblica; al contrario della piazza e dei luoghi fisici reali che per definizione sono finiti il web si presenta come uno spazio virtuale infinito.

In queste “piazze virtuali”, ognuno di noi, minorenne o maggiorenne che sia, se ha voglia di dire qualcosa, trova il modo di esternare le proprie idee ed essere ascoltato. Tuttavia, in questo contesto anche i predicatori d’odio hanno trovato un posto; alcuni di loro sono diventati addirittura delle figure pubbliche.

L’istigazione, la promozione o l’incitamento alla denigrazione, all’odio e alla diffamazione nei confronti di una persona o di un gruppo di persone, preoccupano sia le Istituzioni che la società Civile in quanto sono palesi violazioni dei diritti umani, veicolano pregiudizi e discriminazioni, confermando che il “virtuale” ha un impatto “reale”.

Di fronte alla pervasività dei discorsi d’odio e alla loro relativa influenza nei mezzi di comunicazione oggi più dinamici e invasivi – la rete internet e, ancora di più, i social network che ci tengono inchiodati davanti ad uno schermo per ore ed ore – le organizzazioni sociali, gli attori della società civile, i soggetti che analizzano i fenomeni culturali e sociali e provano ad agire per modificarli hanno la responsabilità di mettere in campo un’azione adeguata alla sfida che abbiamo davanti, dopo un esame attento e accurato di quel che sta succedendo.

Il progetto osservatorio agor@ vuole rispondere a questa necessità attraverso la raccolta di dati, la ricerca, la sensibilizzazione e l’educazione digitale. Il progetto si propone di coinvolgere anche la comunità attivando tutte quelle persone desiderose di contrastare questo nefasto fenomeno.

Insieme contro l’odio online diffondiamo la cultura del rispetto e la protezione dei diritti umani nel mondo virtuale.

Se durante la navigazione Internet ti sei imbattuto in contenuti che incitano all’odio, puoi riportarli qui, anche in forma anonima.

Questo strumento è a disposizione della comunità per combattere l’odio in rete.

Per cominciare, seleziona la tipologia di odio online che vuoi segnalare:

Xenofobia

• Razzismo • Migrazione • Antisemitismo
• Islamofobia • Minoranze etniche

Violenza di Genere

• Omofobia • Discriminazione di genere e di sesso • Bodyshaming • Revenge Porn • Molestie

Media

• Fake News • Pubblicità e articoli offensivi


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Settimana contro il razzismo 2022 3

Settimana contro il razzismo 2022

In occasione della Settimana d’azione contro il razzismo l’Università della Svizzera italiana, in collaborazione con Amnesty International, Fondazione Diritti Umani e Film Festival Diritti Umani Lugano, ospiterà la mostra itinerante “Razzismo e discriminazione”, una tavola rotonda intitolata “Antirazzisti si nasce. Razzisti si diventa. Razzismo e antirazzismo in Ticino” e la proiezione del film “Dove bisogna Stare”.

Attorno al 21 marzo, ogni anno in diversi Cantoni ha luogo la Settimana contro il razzismo, tradizionalmente costellata di diverse manifestazioni che ricordano l’importanza della lotta al razzismo e della prevenzione della discriminazione razziale. Nell’ambito del progetto culturale Convergenza e distanza promosso dalla Facoltà di comunicazione, cultura e società, l’USI ha previsto alcuni momenti di approfondimento:

  • Dal 18 al 28 marzo 2022 il foyer dell’Aula Magna USI ospiterà la mostra itinerante “Razzismo e discriminazione”, realizzata dagli studenti del corso di grafica del Centro Scolastico per le Industrie Artistiche (CSIA) e composta da disegni, manifesti, testi e riflessioni sul tema.
     
  • Lunedì 21 marzo 2022, dalle 18.00 alle 19.30, presso l’Aula Magna USI si terrà la tavola rotonda aperta al pubblico “Antirazzisti si nasce. Razzisti si diventa. Razzismo e antirazzismo in Ticino” moderata da Luca M. Visconti, Decano della Facoltà di comunicazione, cultura e società dell’USI, con la partecipazione di:
    • Michela Trisconi, Delegata cantonale all’integrazione degli stranieri; 
    • Jolanta Drzewiecka, Professoressa straordinaria di critical intercultural communication all’USI;
    • Henry Siqueira Antropologo e giornalista freelance; 
    • Gabriela Giuria, Responsabile sviluppo progetti della Fondazione Diritti Umani; 
    • Aldo Sofia, Giornalista;
    • Chiara Guerzoni, Responsabile dell’educazione ai diritti umani e dell’attivismo di Amnesty International;
    • Sonja Hildebrand, Prorettrice alle Pari Opportunità dell’USI;

Maggiori informazioni sulla Tavola Rotonda si trovano sulla pagina dell’evento visibile qui

  • Lunedì 28 marzo 2022, presso l’Aula Magna, a conclusione della mostra, l’USI invita alla proiezione del film-documentario “Dove bisogna stare”, regia di Daniele Gaglianone e Stefano Collizzolli.

Maggiori informazioni sul docu-film si trovano sulla pagina dell’evento visibile qui

Ricordiamo inoltre che, a partire dalla primavera del 2022, la Goren Monti Ferrari Foundation istituirà, con il sostegno dell’Università della Svizzera Italiana, un apposito Osservatorio destinato a ricevere e registrare gli episodi antisemiti nella Svizzera di lingua italiana. Tali episodi saranno poi trasmessi alla FSCI e confluiranno nel rapporto sull’antisemitismo 2022.


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20.03.2022 - Di sabbia e di vento

20.03.2022 – Di sabbia e di vento

Spettacolo teatrale

domenica
20/03/2022

ore

18:00

luogo

Teatro Foce, Lugano

DISCRIMINAZIONE DI GENERE E DISPARITÀ TRA I SESSI. Due modi diversi per provare a definire quello che da sempre è davanti agli occhi di tutti. Da Giovanna d’Arco, passando per Camille Claudel, per arrivare fino ai giorni nostri; nel progredito XXI secolo dove il desiderio di maternità può costare ad una donna la perdita del posto di lavoro. Ma anche, e sopratutto, la storia di tre donne che lottano, a distanza di secoli, per la propria autostima. La storia di tre donne che vogliono considerarsi, e che sono, “unlimited”, senza limiti!

Drammaturgia Marco Filatori
Regia Luca Ligato
Con Alessandro Baito e Laura Negretti
Scene e Piano Luci Armando Vairo
Direttore Tecnico Donato Rella
Produzione Teatro in Mostra

Età: dai 14 anni.
Durata: 70 minuti.
Prezzo: 10.- fr. (5 fr. studenti e AVS). Biglietti in prevendita su biglietteria.ch.


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10 e 16 marzo 2022 – Proiezione del film INDIANARA

10 e 16 marzo 2022 – Proiezione del film INDIANARA

Iniziative, manifestazioni, eventi per favorire un dialogo sul tema del genere.

Documentario

Un film di Aude Chevalier-Beaumer e Marcelo Barbosa, Brasile, Durata: 84 minuti
Versione: in brasiliano con sottotitoli in italiano e in inglese.

Indianara, rivoluzionaria bigger-than-life, conduce con il suo gruppo la lotta per la sopravvivenza delle persone transgender in Brasile.
Realizzato durante la tumultuosa presidenza di Michel Temer, nel periodo in cui Marielle Franco venne uccisa a sangue freddo, Indianara offre il ritratto di una donna incredibile, una specie di Gena Rowlands incapace di accettare un «no» come risposta e in grado di prendersi cura dell’umanità e della decenza per tutti. Un ritratto della condizione sociale di una comunità emarginata dalla società, che lotta contro l’intolleranza sullo sfondo del Brasile attuale.

giovedì 10/03/2022 ore 20:30 Multisala Teatro/Mignon/Ciak, Mendrisio
mercoledì 16/03/2022 ore 20:40 Cinema Otello, Ascona

Dopo la proiezione del film, segue un dialogo tra Gabriela Giuria, responsabile sviluppo progetti Fondazione Diritti Umani, e l’attivista queer Chiara Spata, ricercatrice indipendente di studi di genere.

Prezzo biglietto: per tutti CHF 12.-
Età consigliata: da 12 anni


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