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FENIX, il nuovo Museo della Migrazione ha aperto a Rotterdam

FENIX, il nuovo Museo della Migrazione ha aperto a Rotterdam

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“Questa è una storia universale. Le persone a un certo punto della loro vita prendono una decisione, sia che sia costretta dalla guerra, dalla povertà, da ragioni religiose o da qualcos’altro. Decidono di mettere tutto quello che hanno in una o due valigie e di fare questo viaggio in un nuovo mondo e ricominciare tutto da capo. Quello che vogliamo fare è capire l’emozione e mostrare l’emozione.”, con queste parole il Presidente della Fondazione Droom en Daad, il signor Pijbes, ex direttore generale del famoso Rijksmuseum di Amsterdam, ha presentato il nuovo Museo della Migrazione che ha aperto a Rotterdam.

Un’emozione che inizia dal luogo scelto come sede del museo, il magazzino Fenix ha infatti una storia particolare. È stato costruito nel 1923 ed era considerato il più grande magazzino del mondo, nel tempo la sua storia si è intrecciata con quella della città di Rotterdam, compresa la distruzione in seguito ai bombardamenti della seconda guerra mondiale, a cui sono seguite numerose e continue riparazioni negli anni ’40 e ’50 del XX secolo.

Il museo sarà il primo progetto culturale europeo dell’architetto Ma Yansong, fondatore di MAD Architects. Per preservare l’identità storica del luogo e dell’edificio, l’architetto ha deciso di conservare la struttura originale in cemento svuotandone però il centro. Nella parte centrale dell’edificio sarà inserita infatti una scenografica scala a forma di tornado. Si tratta in realtà di due scale a chiocciola che si muovono nello spazio con ritmi e raggi di curvatura diversi, per poi congiungersi nella piattaforma di osservazione superiore. Le scale si sviluppano quindi dal pianoterra fino a sfondare il tetto e proseguire oltre, rompendo la staticità e la grande scala del magazzino originale e dando vita, nei diversi piani dell’edificio, a spazi più intimi e di dimensioni più contenute. “Da lontano, la piattaforma e la scala sembrano un’unica entità” ha spiegato l’architetto Ma Yansong aggiungendo poi che viste da vicino queste strutture saranno percepite come un’opera scultorea da esplorare e che non solo rappresentano la storia del luogo e della migrazione europea, ma simboleggiano anche il futuro della città di Rotterdam.

Fonti

https://design.fanpage.it/fenix-il-nuovo-museo-della-migrazione-ha-aperto-a-rotterdam/

https://www.floornature.it/mad-architects-fenix-museum-migration-iniziano-i-lavori-rott-15889/

Visita il sito del Fenix

https://fenix.nl/en/fenix-english/


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Un futuro incerto per i migranti extraeuropei in Svizzera 3

Un futuro incerto per i migranti extraeuropei in Svizzera

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Terra di immigrazione da decenni, la Svizzera non sembra però essere un’allieva modello in termini di integrazione. Secondo uno studio comparativo internazionale, è ancora tra i paesi del Vecchio Continente che fanno meno sforzi per fornire stabilità a lungo termine agli immigrati non europei.

La Svizzera non offre un futuro sicuro agli immigrati, afferma lo studio. Pubblicato mercoledì, il MIPEX (Migrant Intergration Policy Index) confronta le politiche di integrazione di 52 paesi e stila una classifica. La Confederazione si colloca al 25° posto, dietro a Francia, Germania, Italia e Regno Unito. Ottiene 50 punti su 100, pari a sette o otto punti in meno del punteggio medio degli altri paesi dell’Europa occidentale.

Oltre l’80% della popolazione straniera residente in Svizzera proviene da un Paese europeo. Beneficiando dell’accordo sulla libera circolazione delle persone è libera di venire a lavorare e stabilirsi nella Confederazione. Per i cittadini non europei, invece, la situazione è complicata.

Lo studio colloca la Svizzera tra i paesi che offrono ai migranti di paesi terzi delle possibilità di integrazione temporanea, ma non la garanzia di potersi stabilire in modo permanente. Una posizione simile a quelle di Austria e Danimarca. “Questi paesi compiono solo metà del percorso per garantire ai migranti diritti fondamentali e pari opportunità. Le loro politiche incoraggiano la popolazione a vedere gli immigrati come stranieri e non come persone uguali e vicini di casa”, commentano i ricercatori.

L’indice mostra inoltre che la politica di integrazione della Confederazione nell’ultimo decennio non è cambiata. “L’approccio svizzero s’inserisce in una forma di continuità”, osserva Gianni D’Amato, direttore del Forum svizzero per lo studio delle migrazioni (SFM), che partecipa all’elaborazione del MIPEX. La Svizzera vuole usufruire dei vantaggi economici della migrazione, ma il suo obiettivo non è l’integrazione a lungo termine, analizza il professore. “Il messaggio che il paese rivolge ai migranti è: siete i benvenuti, ma non in troppi e non per tutta la vita. Occorre mantenere il controllo per poter limitare il numero di immigrati”, afferma.

Fonte: https://www.swissinfo.ch/ita/politica/confronto-internazionale_un-futuro-incerto-per-i-migranti-extraeuropei-in-svizzera/46216046

Per maggiori informazioni

Due milioni di stranieri in Svizzera, ma chi sono?https://www.swissinfo.ch/ita/serie-migrazione-parte-1-_due-milioni-di-stranieri-in-svizzera-ma-chi sono/42412006#:~:text=Oltre%20l’80%25%20proviene%20da,tutti%20gli%20stranieri%20in%20Svizzera.