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La violenza sulle donne ha mille volti. Impara a riconoscerli!

Violenza fisica: non si parla solo di gravi percosse ma anche di strattoni, sberle e negazione della libertà.

Violenza sessuale: qualsiasi atto sessuale che avviene senza il tuo consenso esplicito, anche da parte del tuo partner, è una forma di violenza! Il tuo corpo è solo tuo e nessuno ha il diritto di violarlo!

Violenza psicologica: insulti, denigrazione, coercizione, ma anche più semplicemente venir sminuite e attaccate sulle proprie insicurezze come l’aspetto fisico, l’intelletto o la simpatia. Dover chiedere al partner il permesso di uscire con le amiche è una forma di violenza!

Violenza economica: qualsiasi comportamento che arreca un danno economico alla persona, come non poter esercitare una professione, avere un accesso ristretto alle risorse finanziarie della coppia o non ricevere i dovuti alimenti in caso di separazione.

La violenza sulle donne è una sconfitta per tutti!

La violenza contro le donne è una violenza contro la società intera. È un problema che riguarda tutti:  oggi ne è vittima la tua vicina, domani potrebbe toccare a tua figlia. Bisogna sviluppare una cultura di prevenzione e sensibilizzazione, e insegnare alle nuove generazioni l’importanza del rispetto e dell’ingiustizia del sistema patriarcale che permette tutt’oggi tali atrocità. Soltanto unendoci potremo sradicare la violenza sistematica contro le donne!

È parlandone che ti puoi salvare!

Solo 1 donna su 5 riporta i casi di violenza subiti. Spesso abbiamo paura che denunciando i fatti, diventiamo ancora più vulnerabili alla violenza. Ma è solo informando i nostri cari, le nostre amiche e chiedendo aiuto alle associazioni ed enti specializzati che potremo metterci in salvo!

Agiamo!

25 novembre - Insieme contro la violenza sulle donne

“Non ci siamo tutte, manca una di noi”

Lugano, 15 novembre 2023  Nel 2023 in Svizzera sono avvenuti 13 femminicidi. 3 donne sono riuscite a sfuggire al tentativo del partner o ex di ucciderle. (dato aggiornato al 1 ottobre). Le vittime erano donne tra i 23 e i 79 anni, residenti in tutto il paese – in un caso insieme alla madre sono state uccise tre bambine di 13, 9 e 5 anni.

I dati sulle Statistiche criminali di Polizia 2022 (Ufficio federale di statistica, marzo 2023) confermano un aumento degli atti di violenza grave e un incremento di reati quali le vie di fatto, minaccia, ingiuria e lesioni semplici. Il numero di atti di violenza gravi ha raggiunto quota 1942 reati (+16,6% rispetto al 2021), la cifra più alta dall’inizio delle registrazioni nel 2009.

Una violenza sempre più diffusa che spesso prende di mira le donne. 867 le violenze carnali registrate in Svizzera nel 2022 (+14,5%). Dei 42 omicidi avvenuti lo scorso anno nel paese, 25 sono avvenuti in ambito domestico: 15 donne e un uomo sono state uccise dal partner o ex lo scorso anno in Svizzera.

Rompere la spirale della violenza

In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne 2023, Amnesty International con il proprio gruppo DAISI – Donne Amnesty International della Svizzera Italiana – e Fondazione Diritti Umani Lugano uniscono nuovamente le proprie forze per la campagna di sensibilizzazione “Non ci siamo tutte, manca una di noi”. Si vuole ricordare simbolicamente la donna che quel giorno non può vivere le attività del quotidiano liberamente perché relegata in casa in seguito a una violenza fisica e/o psicologica o perché ospedalizzata o addirittura uccisa durante un episodio di violenza domestica.

“In Svizzera si stima che circa due donne su 5 siano confrontate con una violenza fisica o psicologica durante la loro vita. Tra le amiche, le conoscenti di ognuno di noi può nascondersi una donna che teme il proprio partner, che vive una relazione abusiva. Raggiungere queste donne, dire loro che non sono sole e che la spirale di violenza può essere rotta è fondamentale,” afferma Gabriela Giuria, responsabile Fondazione Diritti Umani Lugano e attivista DAISI.

“Se vivi una realtà di violenza chiedere aiuto ti può sembrare impossibile. Per uscirne ci vuole enorme coraggio e determinazione. Se con la campagna “Non ci siamo tutte, manca una di noi” aiuteremo una donna in difficoltà a mettersi al sicuro da una relazione violenta avremo raggiunto il nostro obiettivo.”

La sensibilizzazione in viaggio in Ticino

Per il secondo anno, durante la settimana del 20 novembre, i cartelli di sensibilizzazione “Non ci siamo tutte, manca una di noi” saranno affissi nei mezzi di trasporto pubblici in diverse regioni del Cantone: Trasporti Pubblici Luganesi, Ferrovie Autolinee Regionali Ticinesi FART, Autopostale Bellinzona e dintorni e Autolinee Mendrisiensi. Nelle stazioni di Bellinzona, Mendrisio, Locarno-Muralto e Lugano la campagna si renderà ancor più visibile e di impatto, attraverso l’affissione di un grande manifesto informativo.

Numeri utili

L’obbiettivo dell’azione è avvicinare il maggior numero di persone al tema della violenza domestica, portando i contatti utili direttamente tra le persone in viaggio attraverso il Ticino.

Su cartelli e manifesti è infatti ben visibile un codice QR che permette di accedere a una pagina dove sono raccolti i principali numeri utili della Svizzera Italiana in materia di violenza domestica. Questi contatti figurano anche per esteso sul verso dei cartelli affissi nei bus, così da poter essere facilmente e discretamente fotografati da chiunque ritenga utile avere a portata di mano queste informazioni, per condividerle con un’amica a rischio o per sapere chi chiamare in caso di necessità.

Una campagna internazionale

I cartelli informativi (vedi immagini allegate) riprendono il colore arancione della campagna di sensibilizzazione delle Nazioni Unite, “16 giorni di attivismo contro la violenza sulle donne”. Il periodo dal 25 novembre al 10 dicembre è stato scelto dall’ONU per creare un legame simbolico tra la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne (25 novembre) a quella dei Diritti umani (10 dicembre), e creare una presa di coscienza tra la popolazione.

Chi siamo

Nata nel 2014 a Lugano, promuove la conoscenza ed il rispetto dei Diritti Umani prevalentemente nella Svizzera Italiana, in specie così come sono formulati nelle Convenzioni delle Nazioni Unite, nella Convenzione Europea per la salvaguardia dei Diritti dell’Uomo, nella Costituzione svizzera e nella Costituzione del Canton Ticino attraverso lo sviluppo di canali di informazione e sensibilizzazione che contribuiscono alla costruzione di una coscienza collettiva solidale, aperta al dialogo, alla cooperazione e allo scambio.

Inoltre, la Fondazione si occupa di formazione e informazione sui diritti fondamentali sostenendo l’organizzazione del Film Festival Diritti Umani Lugano, che dal 2014 sensibilizza il pubblico della Svizzera italiana sulle problematiche legate ai diritti fondamentali, dando spazio a persone impegnate per il rispetto della dignità umana.

Un movimento internazionale di persone che si mobilitano in difesa dei diritti umani nato nel 1961. Oggi l’organizzazione conta dieci milioni di sostenitrici e sostenitori che lavorano per assicurare che i diritti umani siano applicati allo stesso modo per tutte le persone, ovunque nel mondo.

Il lavoro di Amnesty – organizzazione indipendente dai governi, dai partiti politici, dagli interessi economici, dalle ideologie e dalle religioni – si basa su ricerche dettagliate e precise, sulle convenzioni internazionali e le disposizioni relative ai diritti umani.

La sezione Svizzera di Amnesty International è stata fondata nel 1970. Il Gruppo Ticino di Amnesty International nasce nel 1974. Ne fa parte anche DAISI – Donne Amnesty International della Svizzera Italiana – gruppo creato nel 2011 con l’obiettivo di sensibilizzare, monitorare e agire per i diritti delle donne, in Ticino, in Svizzera e nel resto del mondo.