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Escape Room: Provaci tu!

Escape Room: Provaci tu!

Settimana cantonale contro il razzismo

Escape Room: Provaci tu!

Il giro del mondo in 45 minuti: possibile? è questa la sfida da affrontare per le persone che parteciperanno all’Escape Room Provaci tu! allestita per la prima volta in Ticino durante della Settimana cantonale contro il razzismo al Centro Giovani di Viganello (Via Pazzalino 8) dal 17 al 20 marzo 2023.

SI PUÒ GIOCARE ANCHE SABATO 18, DOMENICA 19 e LUNEDÌ 20 MARZO: PER INFORMAZIONI E ISCRIZIONI:  091 923 66 53,  cpd@discriminazione.ch

In occasione della Settimana cantonale contro il razzismo 2023 organizzazioni della società civile, Amnesty International, Fondazione Diritti Umani e il Centro per la Prevenzione delle Discriminazioni hanno lavorato con le istituzioni, nello specifico la Divisione Socialità della Città di Lugano, per proporre un’attività innovativa e partecipativa che permette a giocatrici e giocatori di cambiare vita il tempo di una partita, affrontando le sfide che segnano la vita quotidiana delle persone migranti.

Le discriminazioni nascoste

Nella vita quotidiana la discriminazione si esprime in molti modi: colore della pelle, credo religioso, provenienza, etnia o classe sociale di appartenenza diventano motivo di esclusione. A far scattare l’atteggiamento discriminatorio è la caratteristica che rende l’altra persona diversa mentre sono ignorate le similitudini e il fatto che, prima di tutto, siamo tutte e tutti umani.

L’Escape Room Provaci Tu! (un adattamento del progetto originale Fight Racism) vuol far riflettere chi partecipa sulle diverse forme che il razzismo può assumere, attirando la loro attenzione sulle forme nascoste di discriminazione con le quali siamo confrontati ogni giorno, spesso senza rendercene conto.

Per raggiungere un pubblico giovane e proporre un’esperienza nuova e originale in occasione della Settimana Cantonale contro il Razzismo, le organizzazioni promotrici si sono rivolte a Escape4Change, start up innovativa a vocazione sociale con sede a Torino e nata con l’obbiettivo di generare cambiamenti concreti attraverso esperienze di gioco immersive e cooperative. Con più di 2000 giocatori all’attivo, l’associazione ha una solida esperienza e propone Escape Room dedicate a tematiche diverse, dal cambiamento climatico all’economia circolare, in cui ci si mette in gioco, e si gioca per capire che ognuno di noi ha la possibilità di cambiare la realtà che ci circonda.

Contro il razzismo, insieme: inizia il gioco!

Carri senza cavalli, aerei, jet supersonici e razzi interplanetari. Abbiamo superato ogni limite imposto dalla natura, abbattuto la barriera del suono e quasi eguagliato la velocità della luce! In un futuro non troppo lontano, l’umanità si sente in completo controllo dello spazio e del tempo. La scienza ha oltrepassato tutti i confini e le barriere.

Per dimostrare questa supremazia, gli uomini più potenti della Terra fanno una scommessa: fare il giro del mondo in soli 45 minuti. Il tuo gruppo è stato selezionato per tentare la missione. Prima di intraprendere il viaggio, però, avrete bisogno dell’addestramento necessario: seguite i nostri esperti e preparatevi per questa grande avventura!

Un’esperienza di gioco divertente ma molto seria

La parola a Vittorio Jan Randone, game designer:

“Il razzismo è un fenomeno multiforme e per chi non lo vive sulla propria pelle può essere difficile rendersi conto di tutte le sue possibili espressioni. Nella creazione di questa escape room abbiamo avuto il privilegio di ascoltare e confrontarci con la storia di vita di una persona, del suo viaggio per arrivare in Europa e del suo impegno per affrontare le sfide quotidiane che un razzismo sistematico impone. 

Il risultato è il tentativo di restituire la complessità di questo fenomeno. Di ragionare sul perché il colore di un passaporto possa determinare le sorti di una persona, di come la lingua parlata possa essere usata come strumento di oppressione e di quanto la burocrazia possa contribuire a creare ingiustizia.”

SI PUÒ GIOCARE ANCHE SABATO 18, DOMENICA 19 e LUNEDÌ 20 MARZO: PER INFORMAZIONI E ISCRIZIONI:  091 923 66 53,  cpd@discriminazione.ch

Chi siamo

Amnesty International è un movimento internazionale di persone che si mobilitano in difesa dei diritti umani nato nel 1961. Oggi l’organizzazione conta dieci milioni di sostenitrici e sostenitori che lavorano per assicurare che i diritti umani siano applicati allo stesso modo per tutte le persone, ovunque nel mondo.

Il Centro per la Prevenzione delle Discriminazioni offre un servizio di ascolto e consulenza per vittime di discriminazioni razziali, religiose, di genere o di orientamento sessuale. Inoltre, organizza e promuove attività di sensibilizzazione sui temi delle discriminazioni in tutto il Canton Ticino e offre esperienze di formazione per conoscere e prevenire le discriminazioni.

Città di Lugano – la Divisione Socialità risponde ai bisogni socioeducativi dei giovani e ai bisogni sociali della popolazione in generale, promuovendo l’accompagnamento, l’intervento e l’aiuto in ambito sociale. Offre inoltre una rete di servizi e strutture il cui obiettivo è soddisfare le necessità dei cittadini offrendo consulenza e accoglienza nell’ambito sociale.

Il Centro giovanile di Viganello è uno dei due punti d’incontro e di socializzazione per i giovani d’età compresa tra gli 11 e i 25 anni ed è gestito da personale socio-educativo specializzato che, collaborando con i ragazzi e ascoltando le loro idee e esigenze, organizza attività di vario genere.

Fondazione Diritti Umani, nata nel 2014 a Lugano, promuove la conoscenza ed il rispetto dei Diritti Umani prevalentemente nella Svizzera Italiana attraverso lo sviluppo di canali di informazione e sensibilizzazione che contribuiscono alla costruzione di una coscienza collettiva solidale, aperta al dialogo, alla cooperazione e allo scambio.

Con il sostegno di:

Servizio per la lottta al razzismo (SRL) – Confederazione Svizzera

Programma d’integrazione cantonale (PIC) – Canton Ticino

Settimana cantonale contro il razzismo

SI PUÒ GIOCARE ANCHE SABATO 18, DOMENICA 19 e LUNEDÌ 20 MARZO: PER INFORMAZIONI E ISCRIZIONI:  091 923 66 53,  cpd@discriminazione.ch


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7 marzo - A Dark Place

7 marzo – A Dark Place

In occasione della Giornata internazionale della Donna, Amnesty International e il suo gruppo donne DAISI, Fondazione Diritti Umani, Film Festival Diritti Umani, Osservatorio Agorà e Syndicom invitano a una serata dedicata alle donne giornaliste, sempre più al centro di campagne di odio online.La proiezione del documentario A Dark Place sarà seguita da un incontro con la giornalista Paola Rizzi, coautrice del libro #staizitta giornalista, e il regista Javier Luque. Modera Isabella Visetti, giornalista RSI.

Essere presente ed esprimersi tramite i social media espone al rischio di subire una forma di violenza online, un fenomeno cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni. Anche in Svizzera personaggi pubblici, in maggioranza donne, escono allo scoperto per denunciare le parole di odio digitate nei loro confronti. 

Il rischio di imbattersi nel #hatespeech riguarda sempre più anche le donne che hanno scelto il mestiere di giornalista: utilizzare i social è fondamentale per svolgere ricerche ed essere in contatto con il pubblico ma le espone pericolosamente a violenze di ogni genere e trovare una strategia per proteggersi diventa una vera e propria sfida professionale. Questa realtà, oltre a rappresentare una minaccia concreta alla salute psichica e fisica delle donne prese di mira, mette in pericolo anche il diritto alla libertà di informazione ed espressione di tutta la cittadinanza.

Il progetto internazionale di ricerca sul tema, “The Chilling” (quitutti i rapporti), promosso dall’UNESCO e dal International Center for Journalists (ICFJ) e che nel corso di tre anni ha coinvolto oltre 850 giornaliste donne provenienti da 15 paesi tra Africa, Asia, Europa e Americhe presenta un quadro preoccupante degli abusi ai quali sono confrontate le professioniste dei media. Una cosa è certa: la violenza online nei confronti delle donne giornaliste è un fenomeno diffuso e senza frontiere.

Alcuni dati

73% di donne giornaliste ha vissuto una forma di violenza online

nel 20% dei casi la violenza virtuale si è concretizzata con attacchi e/o abusi nella vita reale

nel 41% dei casi gli attacchi on-line erano apparentemente legati a campagne di disinformazione più ampie,

nel 37% dei casi la fonte dell’abuso erano attori attivi nella sfera politica.

Le giornaliste ricevono minacce di violenze fisiche (25%) e sessuali (18%) ma anche nei confronti di persone a loro vicine (13%), come figli e famigliari. 

Il clima creatosi negli ambienti virtuali porta molte donne giornaliste a ritirarsi o censurarsi, con la speranza di non subire più violenze che hanno importanti ricadute psicologiche. Il 30% delle giornaliste che ha subito un attacco online ha scelto di autocensurarsi sui social mentre il 20% ha scelto di ritirarsi totalmente dalle interazioni online: lo studio parla di un effetto agghiacciante (the chillingeffectche dà il titolo alla pubblicazione) sulla vita di queste donne e anche sulla qualità e la pluralità dell’informazione.

Informazioni complementari

A Dark Place – Javier Luque, 2018, 57 minuti, Svizzera (v.o. con sottotitoli in italiano)

La sicurezza online delle giornaliste va oltre l’uguaglianza di genere e la libertà di stampa, incidendo direttamente sulla qualità delle nostre democrazie e sul diritto che il pubblico ha di avere accesso, di conoscere le diverse fonti della notizia. Questa semplice verità si svela in A Dark Place attraverso esperienze vissute in prima persona e raccontate dalle stesse giornaliste provenienti da diverse zone del mondo, vittime di violenza online e da esperti nel campo dei diritti umani, genere e libertà dei media provenienti da Serbia, Spagna, Regno Unito, Finlandia, Stati Uniti, Turchia e Russia.

Prodotto dal programma OSCE per la libertà di stampa in collaborazione con l’International Press Institute (IPI)

Paola Rizzi, giornalista prima a l’Unità, dove si è occupata di politica, cronaca e cultura. Ha collaborato a Diario, Pagina99, Cultweek, Lettera43, Business Insider, Il Reportage. È nel direttivo nazionale dell’associazione GiULiAgiornaliste (Giornaliste Unite Libere e Autonome). Insieme alla collega Silvia Garambois, nel 2021 ha pubblicato #staizitta giornalista! che analizza il fenomeno attraverso analisi e la testimonianza di 7 giornaliste italiane. 
 

Javier Luque, coordinatore dei media digitali all’International Press Institute (IPI) di Vienna, Austria, dove coordina l’advocacy e la comunicazione sulle piattaforme digitali dell’IPI. Ha conseguito un master in giornalismo internazionale presso l’Università di Cardiff e una laurea in giornalismo e psicologia.

Un evento organizzato da:

In collaborazione con:


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11.02.2023 - Diritto d'asiloLe nuove sfide dell'accoglienza tra diritti e vulnerabilità

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27 gennaio 2023, Giornata della Memoria

27 gennaio 2023, Giornata della Memoria

Per la giornata della Memoria del 27 gennaio 2023 vi proponiamo un importante appuntamento di riflessione.

Alle 20.00 al Cinema Teatro Multisala di Mendrisio proponiamo la proiezione del film KLONDIKE, vincitore di moltissimi premi tra cui il World Dramatic Directing Award al Sundance Film Festival 2022.

La proiezione del film è seguita da un incontro con Elina Yakovleva che parlerà della violazione delle convenzioni internazionali e dei diritti umani in Ucraina, modera Mauro Arrigoni della Fondazione Diritti Umani.

L’evento è organizzato da FFDUL insieme a Fondazione Diritti Umani e con la collaborazione di Cineclub del Mendrisiotto.

IL FILM
KLONDIKE 
di Maryna Er Gorbach |con Oxana Cherkashyna, Sergiy Shadrin, Oleg Scherbina | finzione | Ucraina, Turchia | 2022 | 100 minuti | Versione originale con sottotitoli in italiano

Il film racconta la storia di una famiglia ucraina che vive sul confine tra Ucraina e Russia durante l’inizio della guerra del Donbass nel luglio del 2014. La moglie Irka, in attesa di un figlio, si rifiuta di lasciare la sua casa anche quando il villaggio in cui vive viene occupato dalle forze armate. La famiglia resta anche quando viene abbattuto nelle vicinanze l’aereo passeggeri MH17.

Il film ha ricevuto decine di premi in tutto il mondo, oltre al già citato il World Dramatic Directing Award Sundance Film Festival 2022 anche il Premio della giuria ecumenica Berlinale 2022, in Svizzera è stato premiato al Festival International de Films de Fribourg.

Entrata: 12.– chf / ridotto: 8.– chf (studenti/AVS/Cineclub del Mendrisiotto)


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10 dicembre 2022 - Proteggere i  nostri diritti fondamentali, quali possibilità per il Cantone Ticino? 3

10 dicembre 2022 – Proteggere i nostri diritti fondamentali, quali possibilità per il Cantone Ticino?

Giornata Internazionale dei Diritti Umani

Proteggere
i nostri diritti
fondamentali

Quali possibilità per il Cantone Ticino?

Sabato 10 dicembre, 8.30 - 13.00 Auditorium USI Lugano

10 dicembre 2022 - Proteggere i  nostri diritti fondamentali, quali possibilità per il Cantone Ticino? 4

Il federalismo può avere un impatto positivo sulla realizzazione dei Diritti Umani, ma può anche rendere la loro attuazione più difficile.

Nel migliore dei casi, i Cantoni sviluppano approcci innovativi all’attuazione dei Diritti Umani, li sperimentano e ispirano altri Cantoni con il loro approccio.

Come si possono rafforzare queste dinamiche positive?

Una revisione periodica, in base alla quale i Cantoni sarebbero in grado di valutare l’attuazione dei Diritti Umani da parte dell’altro, sulla falsariga del modello dell’Esame Periodico Universale (EPU) delle Nazioni Unite, potrebbe contribuire a rafforzare i Diritti Umani in Svizzera?

L’Assemblea Generale dell’ONU ha creato l’Esame Periodico Universale (EPU) per contribuire alla diffusione di “buone pratiche” e per innescare processi di apprendimento, sia da parte dello Stato in esame che dello Stato stesso.

Questo approccio potrebbe essere applicato in modo vantaggioso nello Stato federale svizzero?

Sono necessari nuovi meccanismi per assicurare che gli obblighi derivanti dal diritto internazionale siano meglio percepiti e attuati dai Cantoni?

In questa conferenza pubblica, organizzata congiuntamente dalla Fondazione Diritti Umani, supportata dall’USI e da organizzazioni della Società Civile nazionali e locali, vogliamo discutere l’idea di un “EPU Svizzera” con i rappresentanti del Cantone, del mondo accademico e della Società Civile. L’evento offrirà anche l’opportunità di presentare gli sforzi che alcuni Cantoni compiono per l’attuazione degli obblighi internazionali per il rispetto concreto dei diritti fondamentali.

Cos'è l'EPU?

L’Esame Periodico Universale (EPU) è volto a migliorare l’attuazione dei Diritti Umani nel mondo. A tale scopo, gli Stati membri del Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite partecipano a un dialogo tra pari che permette loro di esaminarsi reciprocamente e di rivolgersi l’un l’altro raccomandazioni. Nel novembre 2017, la Svizzera ha sostenuto tale esame per la terza volta.

L’impegno della Svizzera (e dei Cantoni)
per proteggere i diritti fondamentali

L’impegno della Svizzera (e dei Cantoni) per proteggere i diritti fondamentali

I diritti fondamentali in Svizzera sono garantiti dalla Costituzione e da una serie di convenzioni internazionali che il nostro Paese ha sottoscritto. Nello specifico la Svizzera ha sottoscritto diverse convenzioni internazionali che toccano tutti gli ambiti della società:

  • Patto ONU I sui diritti economici, sociali e culturali (es.: diritto al lavoro, diritto allo sciopero, diritto alla protezione della famiglia, diritto all’istruzione)
  • Patto ONU II sui diritti politici e civili che includono il diritto alla partecipazione alla vita democratica e all’esercizio dei diritti politici
  • Convenzione internazionale contro la discriminazione razziale
  • Convenzione sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti della donna
  • Convenzione contro la tortura ed altre pene o trattamenti crudeli
  • Convenzione sui diritti del fanciullo per tutelare i giovani di età inferiore ai 18 anni
  • Convenzione sui diritti delle persone con disabilità
  • Convenzione internazionale per la protezione di tutte le persone dalla sparizione forzata

L’applicazione e il rispetto di queste convenzioni è di competenza della Confederazione, assieme ai Cantoni e in maniera minore ai Comuni. L’EPU è un nuovo strumento che ha come obiettivo il monitoraggio dell’applicazione e rispetto delle convenzioni internazionali.

Raccomandazioni per rafforzare la protezione
dei diritti fondamentali nel Cantone Ticino

Raccomandazioni per rafforzare la protezione dei diritti fondamentali nel Cantone Ticino

In generale, ogni qualvolta il Parlamento federale ratifica una convenzione internazionale per la protezione di determinati diritti fondamentali, la vigilanza sull’applicazione viene affidata ai tribunali. Ciò significa però intervenire soltanto al termine del processo di applicazione. Le persone più vulnerabili e bisognose di protezione non dispongono dei mezzi finanziari e delle competenze per rivolgersi ai tribunali, tanto più se devono affrontare un percorso che può durare parecchi anni. Per migliorare la protezione dei diritti fondamentali, bisogna ancorarne i principi nella società e responsabilizzare la popolazione e le istituzioni pubbliche. Ciò implica una revisione generale delle norme cantonali e delle prassi applicate da parte di tutti gli uffici del Cantone e dei Comuni. Un ruolo chiave nel monitoraggio e nell’esame dell’applicazione delle convenzioni potrebbe essere affidato ad un Ombuds(wo)man cantonale, prevedendo nel contempo una competenza esplicita di vigilanza superiore al Gran Consiglio ticinese che ne riferisca mediante rapporti annuali.

Proteggere i nostri diritti fondamentali

Quali possibilità per il Cantone Ticino?

Giornata Internazionale dei Diritti Umani

Lugano, 10 dicembre 2022

Auditorium dell’Università della Svizzera italiana (USI), 8.30-13.00

Programma

8.30Accoglienza partecipanti
9.00Apertura della giornata con i saluti di Federica De Rossa, Professoressa straordinaria e Direttrice dell’Istituto di diritto IDUSI, USI e di Paolo Bernasconi, Prof. Dr. h.c. Fondazione Diritti Umani
9.15Il modello ticinese: programma cantonale sui Diritti dell’infanzia
Raffaele De Rosa, Direttore del Dipartimento della Sanità e della Socialità
9.45Cos’è l’EPU (Esame Periodico Universale)? L’importanza del processo EPU
Milena Costas Trascasas, consulente e ricercatrice, membro del Comitato Consultivo del Consiglio di Diritti Umani de l’ONU.
10.15Pausa caffè
10.45Esempio pratico della procedura cantonale EPU Cantone Ginevra
Léa Winter, Fian Suisse ONG Piattaforma Human rights.ch e membro del gruppo di lavoro EPU del Cantone Ginevra
11.10Obblighi internazionali e empowerment locale
Greta Gysin, Associazione Punto Zero
11.30Tavola rotonda ~ Con possibilità di interventi dal pubblico
Esame Periodico Universale: Quali possibilità per il Cantone Ticino?
Marco Galli, capo Ufficio del sostegno a enti e attività per le famiglie e i giovani (DSS)
Bruno Balestra, Associazione Uniti dal Diritto
Lara Bedolla, Vice-Presidente Associazione consumatrici e consumatori della Svizzera italiana – ACSI
Alicia Giraudel, Amnesty International Sezione svizzera
Ilario Lodi, Direttore Pro Juventute Svizzera italiana
12.30Conclusione e prospettive

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Giornata internazionale contro la violenza sulle donne 2022

25 novembre - Insieme contro la violenza sulle donne

“Non ci siamo tutte, manca una di noi”

Lugano, 18 novembre 2022 – In Svizzera si stima che il 40% delle donne (circa due donne su 5) subisce o ha subito violenza fisica o psicologica nel corso della sua vita. In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne 2022, Amnesty International con il proprio gruppo DAISI – Donne Amnesty International della Svizzera Italiana – e Fondazione Diritti Umani Lugano tornano ad agire insieme e ad essere presenti sul territorio con la campagna “Non ci siamo tutte, manca una di noi”.

La sensibilizzazione viaggia con la popolazione

A partire da lunedì 21 novembre la campagna di sensibilizzazione “Non ci siamo tutte, manca una di noi” sarà presente a bordo di mezzi di trasporto pubblici in diverse regioni del Cantone: Trasporti Pubblici Luganesi, Ferrovie Autolinee Regionali Ticinesi FART, Autopostale Bellinzona e dintorni e Autolinee Mendrisiensi.

La campagna “Non ci siamo tutte, manca una di noi” vuole ricordare simbolicamente la donna che quel giorno non può essere presente e muoversi liberamente sul territorio per svolgere le attività del quotidiano perché relegata in casa in seguito a una violenza fisica e/o psicologica o perché ospedalizzata o addirittura uccisa durante un episodio di violenza.

Una campagna internazionale

I cartelli informativi (vedi fotografia allegata) riprendono il colore arancione della campagna di sensibilizzazione delle Nazioni Unite, “16 giorni di attivismo contro la violenza sulle donne”. Il periodo dal 25 novembre al 10 dicembre è stato scelto dall’ONU per creare un legame simbolico tra la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne (25 novembre) a quella dei Diritti umani (10 dicembre), e creare presa di coscienza tra la popolazione.

La campagna per i 16 giorni di attivismo contro la violenza sulle donne di Amnesty International e Fondazione Diritti Umani Lugano si concluderà proprio in occasione della Giornata internazionale dei Diritti Umani, con il convegno sui Diritti Fondamentali che si terrà il 10 dicembre 2022 all’Auditorium USI a partire dalle 9.00. (seguirà comunicazione).

Con l’azione “Non ci siamo tutte, manca una di noi” Amnesty International Svizzera, il suo gruppo DAISI e Fondazione Diritti Umani Lugano, vogliono sensibilizzare il maggior numero di persone al tema della violenza domestica portando i contatti utili direttamente tra le persone in viaggio attraverso il Ticino.

Numeri utili

Sui manifesti affissi in bus e autopostali è infatti ben visibile un codice QR che permette di visualizzare una pagina web che raccoglie i principali numeri utili della Svizzera Italiana ai quali rivolgersi per ottenere aiuto in caso di violenza domestica. Questi contatti figurano anche per esteso sul verso del manifesto, così da poter essere facilmente e discretamente fotografati da chiunque possa ritenere utile avere sempre a portata di mano queste informazioni, per condividerle con un’amica potenzialmente a rischio o semplicemente per avere la sicurezza di sapere chi chiamare in caso di necessità.

“Le 717 infrazioni in ambito domestico registrate dalla Polizia cantonale nel 2021 non lasciano spazio ai dubbi: la violenza domestica, che nella maggior parte dei casi colpisce le donne, è una realtà anche in Ticino,” afferma Gabriela Giuria, responsabile Fondazione Diritti Umani Lugano e attivista DAISI, “Sappiamo che per le vittime chiedere aiuto può essere estremamente difficile, dal profilo pratico e psicologico. Se la campagna “Non ci siamo tutte, manca una di noi” farà si che una donna in difficoltà chieda sostegno avremo raggiunto il nostro obiettivo.”

La violenza sulle donne ha mille volti. Impara a riconoscerli!

Violenza fisica: non si parla solo di gravi percosse ma anche di strattoni, sberle e negazione della libertà.

Violenza sessuale: qualsiasi atto sessuale che avviene senza il tuo consenso esplicito, anche da parte del tuo partner, è una forma di violenza! Il tuo corpo è solo tuo e nessuno ha il diritto di violarlo!

Violenza psicologica: insulti, denigrazione, coercizione, ma anche più semplicemente venir sminuite e attaccate sulle proprie insicurezze come l’aspetto fisico, l’intelletto o la simpatia. Dover chiedere al partner il permesso di uscire con le amiche è una forma di violenza!

Violenza economica: qualsiasi comportamento che arreca un danno economico alla persona, come non poter esercitare una professione, avere un accesso ristretto alle risorse finanziarie della coppia o non ricevere i dovuti alimenti in caso di separazione.

La violenza sulle donne è una sconfitta per tutti!

La violenza contro le donne è una violenza contro la società intera. È un problema che riguarda tutti:  oggi ne è vittima la tua vicina, domani potrebbe toccare a tua figlia. Bisogna sviluppare una cultura di prevenzione e sensibilizzazione, e insegnare alle nuove generazioni l’importanza del rispetto e dell’ingiustizia del sistema patriarcale che permette tutt’oggi tali atrocità. Soltanto unendoci potremo sradicare la violenza sistematica contro le donne!

È parlandone che ti puoi salvare!

Solo 1 donna su 5 riporta i casi di violenza subiti. Spesso abbiamo paura che denunciando i fatti, diventiamo ancora più vulnerabili alla violenza. Ma è solo informando i nostri cari, le nostre amiche e chiedendo aiuto alle associazioni ed enti specializzati che potremo metterci in salvo!


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Settimana contro il razzismo 2022 3

Settimana contro il razzismo 2022

In occasione della Settimana d’azione contro il razzismo l’Università della Svizzera italiana, in collaborazione con Amnesty International, Fondazione Diritti Umani e Film Festival Diritti Umani Lugano, ospiterà la mostra itinerante “Razzismo e discriminazione”, una tavola rotonda intitolata “Antirazzisti si nasce. Razzisti si diventa. Razzismo e antirazzismo in Ticino” e la proiezione del film “Dove bisogna Stare”.

Attorno al 21 marzo, ogni anno in diversi Cantoni ha luogo la Settimana contro il razzismo, tradizionalmente costellata di diverse manifestazioni che ricordano l’importanza della lotta al razzismo e della prevenzione della discriminazione razziale. Nell’ambito del progetto culturale Convergenza e distanza promosso dalla Facoltà di comunicazione, cultura e società, l’USI ha previsto alcuni momenti di approfondimento:

  • Dal 18 al 28 marzo 2022 il foyer dell’Aula Magna USI ospiterà la mostra itinerante “Razzismo e discriminazione”, realizzata dagli studenti del corso di grafica del Centro Scolastico per le Industrie Artistiche (CSIA) e composta da disegni, manifesti, testi e riflessioni sul tema.
     
  • Lunedì 21 marzo 2022, dalle 18.00 alle 19.30, presso l’Aula Magna USI si terrà la tavola rotonda aperta al pubblico “Antirazzisti si nasce. Razzisti si diventa. Razzismo e antirazzismo in Ticino” moderata da Luca M. Visconti, Decano della Facoltà di comunicazione, cultura e società dell’USI, con la partecipazione di:
    • Michela Trisconi, Delegata cantonale all’integrazione degli stranieri; 
    • Jolanta Drzewiecka, Professoressa straordinaria di critical intercultural communication all’USI;
    • Henry Siqueira Antropologo e giornalista freelance; 
    • Gabriela Giuria, Responsabile sviluppo progetti della Fondazione Diritti Umani; 
    • Aldo Sofia, Giornalista;
    • Chiara Guerzoni, Responsabile dell’educazione ai diritti umani e dell’attivismo di Amnesty International;
    • Sonja Hildebrand, Prorettrice alle Pari Opportunità dell’USI;

Maggiori informazioni sulla Tavola Rotonda si trovano sulla pagina dell’evento visibile qui

  • Lunedì 28 marzo 2022, presso l’Aula Magna, a conclusione della mostra, l’USI invita alla proiezione del film-documentario “Dove bisogna stare”, regia di Daniele Gaglianone e Stefano Collizzolli.

Maggiori informazioni sul docu-film si trovano sulla pagina dell’evento visibile qui

Ricordiamo inoltre che, a partire dalla primavera del 2022, la Goren Monti Ferrari Foundation istituirà, con il sostegno dell’Università della Svizzera Italiana, un apposito Osservatorio destinato a ricevere e registrare gli episodi antisemiti nella Svizzera di lingua italiana. Tali episodi saranno poi trasmessi alla FSCI e confluiranno nel rapporto sull’antisemitismo 2022.


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20.03.2022 - Di sabbia e di vento

20.03.2022 – Di sabbia e di vento

Spettacolo teatrale

domenica
20/03/2022

ore

18:00

luogo

Teatro Foce, Lugano

DISCRIMINAZIONE DI GENERE E DISPARITÀ TRA I SESSI. Due modi diversi per provare a definire quello che da sempre è davanti agli occhi di tutti. Da Giovanna d’Arco, passando per Camille Claudel, per arrivare fino ai giorni nostri; nel progredito XXI secolo dove il desiderio di maternità può costare ad una donna la perdita del posto di lavoro. Ma anche, e sopratutto, la storia di tre donne che lottano, a distanza di secoli, per la propria autostima. La storia di tre donne che vogliono considerarsi, e che sono, “unlimited”, senza limiti!

Drammaturgia Marco Filatori
Regia Luca Ligato
Con Alessandro Baito e Laura Negretti
Scene e Piano Luci Armando Vairo
Direttore Tecnico Donato Rella
Produzione Teatro in Mostra

Età: dai 14 anni.
Durata: 70 minuti.
Prezzo: 10.- fr. (5 fr. studenti e AVS). Biglietti in prevendita su biglietteria.ch.


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10 e 16 marzo 2022 – Proiezione del film INDIANARA

10 e 16 marzo 2022 – Proiezione del film INDIANARA

Iniziative, manifestazioni, eventi per favorire un dialogo sul tema del genere.

Documentario

Un film di Aude Chevalier-Beaumer e Marcelo Barbosa, Brasile, Durata: 84 minuti
Versione: in brasiliano con sottotitoli in italiano e in inglese.

Indianara, rivoluzionaria bigger-than-life, conduce con il suo gruppo la lotta per la sopravvivenza delle persone transgender in Brasile.
Realizzato durante la tumultuosa presidenza di Michel Temer, nel periodo in cui Marielle Franco venne uccisa a sangue freddo, Indianara offre il ritratto di una donna incredibile, una specie di Gena Rowlands incapace di accettare un «no» come risposta e in grado di prendersi cura dell’umanità e della decenza per tutti. Un ritratto della condizione sociale di una comunità emarginata dalla società, che lotta contro l’intolleranza sullo sfondo del Brasile attuale.

giovedì 10/03/2022 ore 20:30 Multisala Teatro/Mignon/Ciak, Mendrisio
mercoledì 16/03/2022 ore 20:40 Cinema Otello, Ascona

Dopo la proiezione del film, segue un dialogo tra Gabriela Giuria, responsabile sviluppo progetti Fondazione Diritti Umani, e l’attivista queer Chiara Spata, ricercatrice indipendente di studi di genere.

Prezzo biglietto: per tutti CHF 12.-
Età consigliata: da 12 anni


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Campagna contro la violenza sulle donne

Giornata internazionale contro la violenza sulle donne 2021

In Svizzera si stima che il 40% delle donne subisce o ha subito violenza fisica o psicologica nel corso della sua vita. In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne 2021, Amnesty International, il gruppo DAISI (Donne Amnesty International della Svizzera Italiana) e Fondazione Diritti Umani Lugano, in collaborazione con Zonta Club Locarno, lanciano un’azione di sensibilizzazione rivolta a tutta la popolazione.

In occasione del 25 novembre a dare visibilità all’azione “Non ci siamo tutte, manca…” contribuiranno in particolare l’Associazione Commercianti ed Artigiani di Minusio (ACAM), gli spazi de LaFilanda a Mendrisio e le corse del Trenino Turistico di Lugano. La lista dei commerci coinvolti nell’azione è disponibile qui.

Campagna internazionale

L’azione si inserisce nella campagna internazionale promossa dalle Nazioni Unite, i 16 giorni di attivismo contro la violenza sulle donne. Il periodo tra il 25 novembre e il 10 dicembre è stato scelto per creare un fil rouge tra la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne e quella dedicata ai Diritti Umani (10 dicembre): grazie all’importante mobilitazione e al coinvolgimento dell’opinione pubblica si vuole provocare una presa di coscienza collettiva e un’azione concreta per affrontare questo problema endemico. Dal 1991 il colore arancione – simbolo di un futuro luminoso, senza violenza sulle donne – caratterizza le attività di questi 16 giorni di attivismo. 

“Non ci siamo tutte, manca….”

I commerci che sostengono l’azione espongono nella vetrina del proprio negozio un manifesto sul quale figura il volto anonimo di una donna, accompagnato dallo slogan “Non ci siamo tutte, manca… manca mia mamma / la mia amica / mia sorella / la mia vicina / la mia collega” (immagine: vedi intestazione comunicato). Il manifesto è declinato in 5 versioni per ricordare simbolicamente la cliente che quel giorno non può esserci, perché relegata in casa a causa di una violenza fisica e/o psicologica o perché ospedalizzata o addirittura uccisa durante un episodio di violenza.

Sul manifesto figura un QRcode dal quale poter scaricare diverse informazioni, in particolare i contatti utili per le vittime di violenza. Le stesse informazioni saranno disponibili anche sotto forma di segnalibro che i commercianti potranno mettere discretamente a disposizione della clientela.

Per dare visibilità al tema le organizzazioni chiedono anche un piccolo e semplice gesto alle cittadine e ai cittadini che possono postare sui propri profili social immagini o selfies scattati accanto al manifesto, indicando il nome del negozio, la città in cui si trovano e gli hashtag #25NoV e #NonCiSiamoTutte.

Violenza contro le donne in Svizzera e in Ticino

Nel 2021 in Svizzera sono 25 le vittime di femminicidio (dato all’8 novembre 2021, fonte Stop Femizid). Una cifra che potrebbe essere molto più alta poiché ben 9 donne sono sopravvissute a un tentativo di femminicidio.

Nel 2020 nel nostro paese 28 persone sono decedute per le conseguenze di una violenza domestica: 11 vittime erano donne morte a seguito di violenza perpetrata dal partner attuale o di un ex, 9 vittime erano bambini uccisi da uno dei due genitori (dati Ufficio federale di Statistica).[1]

Secondo i dati della Polizia cantonale, nel 2020 in Ticino gli interventi degli agenti per episodi di violenza domestica hanno conosciuto un leggero aumento, passando dai 1.042 casi del 2019 ai 1.103 del 2020.[2] Nel 2020 in Ticino si è registrato un femminicidio. Nel 2021 Stop Femizid recensisce 2 femminicidi (Breganzona e Bellinzona) e un tentativo (Solduno).

[1] https://www.bfs.admin.ch/bfs/fr/home/statistiques/criminalite-droit-penal/police/violencedomestique.assetdetail.16484105.html

[1] https://www.cdt.ch/ticino/politica/violenza-domestica-piu-segnalazioni-alla-poliziaLJ3865782

Contatti

Gabriela Giuria, Fondazione Diritti Umani, 079 444 42 81

Sarah Rusconi, Amnesty International, 079 689 54 13